La numero uno della Fiom: preoccupa la crisi industriale di Trieste
Mercoledì 23 ottobre, all’assemblea locale della Film Cgil, svoltasi alla Casa del popolo di Ponziana, è intervenuta anche la segretaria nazionale della Fiom Cgil, Francesca Re David, che ha espresso preoccupazione per la crisi industriale di Trieste. Tra Ferriera, Wärtsilä e Flex, infatti, i posti di lavoro a rischio nel capoluogo giuliano risultano essere oltre 700. «Siamo nel bel mezzo di una crisi che coinvolge varie aziende del nostro Paese e che finora non ha visto alcun cambio di passo, da parte dei governi che si sono susseguiti», ha detto Re David, denunciando una diffusa mancanza di politiche industriali a livello nazionale e paragonando la Ferriera di Servola all’Ilva di Taranto.
La numero uno della Fiom ha commentato la frase del leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui bisogna fare «le barricate» per difendere gli operai dell’Ilva. «Io penso che a Taranto vada rispettato il programma industriale, ambientale e occupazionale – ha detto Re David -. Salvini si occupi di quello che dice il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga, secondo cui la Ferriera va chiusa “a prescindere”». Durante l’assemblea, cui erano presenti tra gli altri i delegati Fiom locali Marco Relli, Thomas Trost e Roberto Felluga, si è parlato della Wärtsilä e dell’annuncio di 350 esuberi in Italia, di cui pare 50 a Trieste. «Per questo abbiamo fatto 4 ore di sciopero – ha detto Felluga – e cercheremo di portare gli operai con le bandiere sotto la Regione, il 13 novembre. Ci preoccupa soprattutto lo scarso carico di lavoro in programma per il prossimo anno, che non consentirà allo stabilimento di essere a regime».