La protesta del commercio: il lavoro domenicale non è un obbligo
No all’obbligo del lavoro domenicale e allo spostamento discrezionale del riposo settimanale da parte delle aziende. Sì, invece, a un referendum tra i lavoratori sul rinnovo contrattuale. Queste le motivazioni dello sciopero del commercio, proclamato per sabato 15 novembre dalla Filcams Cgil contro la firma separata del contratto nazionale di categoria. «Si tratta di un’intesa che riduce i diritti dei lavoratori, in particolare degli apprendisti, e delinea un modello di gestione autoritaria delle aziende», dichiara Franco Barera segretario regionale della Filcams, che con circa 6.000 iscritti è il primo sindacato del Friuli Venezia Giulia nell’ambito del terziario.
Lo sciopero, che durerà l’intera giornata, sarà accompagnato da una manifestazione nazionale in programma a Roma. Dal Friuli Venezia Giulia raggiungeranno la capitale circa duecento lavoratori, con partenze in pullman da Trieste, Gorizia, Udine, Gemona e Pordenone. «La nostra protesta ““ dichiara ancora Barera ““ non guarda tanto alla parte economica, quanto a quella normativa del contratto. Quello per cui ci stiamo battendo, in sostanza, è il diritto a un orario che tenga conto anche delle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, non soltanto di quelle delle aziende e dei consumatori».
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