Porto, Filt ancora preoccupata per le ricadute sul versante occupazionale
La conferma di una notizia, che da alcune settimane circolava tra i moli del Porto Vecchio e la vicina sede della Capitaneria di Porto, rispetto alla possibilità che alla fine soltanto una società avrebbe presentato una formale offerta per aggiudicarsi la gara per la concessione del rimorchio nel Porto di Trieste, riduce ma non elimina del tutto le preoccupazioni, che la segreteria della Filt-Cgil di Trieste assieme alle altre sigle sindacali dei lavoratori marittimi, aveva più volte espresso.
Preoccupazioni riguardanti soprattutto alle possibili ricadute negative sul versante occupazionale, visto e considerato che il bando prevede l’utilizzo di un organico minimo del personale marittimo composto da 54 unita, rispetto gli attuali 66.
Indubbiamente, quanto affermato sulla stampa locale dall’amministratore delegato della Tripmare Alberto Cataruzza, nel senso di non avere ancora fatto una valutazione sulla questione organico, ovvero se attenersi o meno a quanto previsto dal bando, evidenzia che il timore di una riduzione degli attuali occupati è ancora presente.
Infatti il segretario provinciale della Filt-Cgil di Trieste, Renato Kneipp, sottolinea come queste dichiarazioni fatte dalla Tripmare, devono essere da stimolo per aprire quanto prima un confronto tra le rappresentanze sindacali aziendali; le organizzazioni sindacali e la dirigenza aziendale per capire il loro intento. Anche perché, è importante ricordare, che la società aveva nel corso degli ultimi due anni, a più riprese chiesto alla organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali aziendali, di accettare una radicale riorganizzazione della turnazione del servizio di rimorchio, che prevedeva una drastica riduzione degli organici.
Questo per poter essere, a loro avviso, in previsione della gara, “maggiormente competitivi” nei confronti di eventuali contendenti. In questi due anni la Filt-Cgil assieme alle altre sigle sindacali e in particolare grazie alla lotta dei lavoratori, è riuscita a contrastare questo disegno della Tripmare e intende continuare su questa strada. L’obiettivo è di trovare un accordo, ma se questo non ci sarà , allora è auspicabile che al fianco delle maestranze, oltre ad esserci le sigle sindacali, ci siano anche le istituzioni, che in diverse occasioni hanno garantito il loro sostegno ad eventuali iniziative atte a difendere gli attuali livelli occupazionali.