Rigassificatore di Zaule: la Cgil pronta a dire no
(da Il Piccolo del 26 novembre) La Cgil è pronta ad assumere «una posizione contraria» sul rigassificatore di Zaule. «Sicurezza, ambiente, coinvolgimento dei cittadini: sono i tre punti su cui
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vogliamo sia fatta chiarezza», dice il segretario provinciale Adriano Sincovich. E così mentre nel maggio 2006 il sindacato esprimeva una posizione «di attenzione positiva fatta chiarezza su ambientale e sicurezza ““ spiega Sincovich ““ Oggi prendiamo atto del mancato adempimento di queste condizioni e pensiamo sia il caso di rompere il riserbo».
Il primo appello è rivolto a Gas Natural: «In questi tre anni abbiamo assistito a un silenzio assordante da parte della società ““ sostiene la Cgil -, considerato che ben due esposti alla procura della Repubblica pongono importanti quesiti sulle documentazioni e che i Comuni di Muggia e San Dorligo hanno fatto ricorso al Tar, chiediamo a Gas Natural di mettersi a disposizione per un confronto pubblico su questi temi».
Il sindacato lancia un segnale anche alla pubblica amministrazione e al sindaco Roberto Dipiazza, secondo Sincovich «l’atteggiamento del Comune fino a ora è stato insufficiente: ci sono diverse dichiarazioni, per non chiamarle battute, del sindaco sui vantaggi che deriverebbero dal rigassificatore: ora le battute non bastano più». Infine Cgil chiama in causa la Confindustria, che secondo il sindacato dovrebbe rendere noti eventuali progetti sull’indotto dell’impianto: «Se ne fa un gran parlare ““ dice Sincovich ““ ma i fatti ancora mancano: l’indotto è reale?». Se queste richieste non dovessero venire soddisfatte, avverte il sindacato, la Cgil cambierà il suo atteggiamento.
Giovanni Tomasin