Università  Fvg sottofinanziate, la denuncia della Cgil

«L’attenzione dell’amministrazione Tondo nei confronti
dell’università  è stato solo di facciata. Senza una regia e un più concreto
sostegno della Regione, anche in termini di risorse, il percorso d’integrazione
avviato dai due atenei e dalla Sissa coi recenti accordi di programma non avrà 
sbocchi positivi. E le nostre università  rischiano di diventare una
periferia del sistema nazionale». A lanciare l’allarme la Flc-Cgil, con il
responsabile regionale del settore università  e ricerca Sergio Zilli, nel corso
di un confronto pubblico organizzato a Trieste, al quale hanno partecipato i
candidati governatori Debora Serracchiani, Saverio Galluccio, Franco Bandelli, il segretario nazionale della Flc Domenico Pantaleo e Fernanda Marchiol a nome dei consigli degli studenti.
Per la Cgil una svolta è indispensabile, a partire dai
finanziamenti verso le università : «I 2,5 milioni di fondi erogati lo scorso
anno attraverso la legge 2/2011 ““ spiega Zilli ““ rappresentano circa un quinto
dell’Irap versata dalle università  di Udine e Trieste, soggette a un’aliquota
che è quasi  tre volte quella applicata
alle banche». Inadeguato, per la Flc, anche i finanziamenti sul diritto allo
studio: «Che sono stati progressivamente ridotti ““ denuncia 

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Zilli con il
segretario regionale Flc Natalino Giacomini ““ nonostante il 70% della
popolazione compresa tra i 20 e i 24 anni sia iscritta a un’università 
regionale e a dispetto del principio costituzionale per cui i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto
di raggiungere i gradi più alti degli studi».
Università  e ricerca, per la Cgil Fvg, rappresentano
due risorse strategiche per uscire dalla crisi. A ribadirlo, nel suo intervento
al confronto di oggi, anche il segretario generale Franco Belci: «Nel piano del
lavoro che presenteremo ad aprile alla presenza di Susanna Camusso ““ spiega ““
l’università  ha un ruolo assolutamente centrale. Ruolo che va rafforzato
migliorando i rapporti tra università , ricerca e il tessuto produttivo
occupazionale della regione».