Mps-Unicredit, fusione al buio. I lavoratori chiedono chiarezza
Incrociano le braccia e scendono in piazza i lavoratori delle filiali del Monte dei Paschi in Friuli Venezia Giulia. Un segnale forte per chiedere chiarezza e certezze sul proprio futuro, con appuntamento a venerdì (24 settembre), in concomitanza con lo sciopero nazionale del gruppo indetto dai sindacati. La manifestazione si terrà in mattinata davanti alla più grande filiale regionale Mps, in piazza della Borsa a Trieste.
La possibile acquisizione del Monte Paschi da parte di Unicredit creerebbe infatti per la nostra città una concentrazione di sportelli bancari in capo al gruppo milanese che è già all’attenzione dell’Autorità Garante per la Concorrenza. Trieste è una piazza dove Unicredit ha raccolto l’eredità di molti istituti (primo fra tutti la Cassa di Risparmio di Trieste), e con una presenza forte anche per Monte Paschi (per l’eredità della Banca Antoniana e della Banca di Credito di Trieste / TržaÅ¡ka Kreditna Banka).
Tanti, alla luce di questa situazione, i rischi per la regione e in particolare per Trieste:
– Chiusure forzate di sportelli;
– Riduzione del numero di dipendenti;
– Rischi di mobilità involontaria o di demansionamenti.
Ma non basta: oltre a chi lavora nelle filiali, ci sono altrettante persone impiegate nelle numerose strutture decentrate di direzione generale: che fine farebbe il loro lavoro nel caso di una fusione? La nostra preoccupazione va alla totalità dei dipendenti. Le persone di Monte Paschi, negli anni, hanno costruito una loro identità che supera tutti i marchi presenti e passati, basata sul lavoro quotidiano gomito a gomito, collaborando per fornire il miglior servizio ai propri clienti in questi anni in cui la Banca è stata più volte nell’occhio del ciclone. Tutto questo non può e non deve andare disperso!
Il destino dei 21.000 dipendenti in Italia e dei 150 dipendenti della provincia di Trieste non può essere deciso senza l’attiva partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori. Non si possono apprendere le notizie sul futuro del Monte Paschi da indiscrezioni di stampa, nell’assoluta latitanza dello Stato, primo azionista della banca stessa. Riteniamo fondamentale, quindi, aprire un dialogo con le parti sociali e che si cominci a fare chiarezza sul futuro di Monte Paschi.
La Fisac del Friuli-Venezia Giulia, in questi giorni, è impegnata anche sul fronte assicurativo con un altro sciopero, quello che domani (giovedì 23 settembre) vedrà coinvolti i dipendenti di Alleanza Assicurazioni, con annessa manifestazione nazionale in programma a Milano. La volontà di dismettere molti presidi in varie zone del territorio nazionale (situazione simile a scelte operate anche da grandi gruppi bancari, che hanno impoverito via via negli anni i territori più periferici togliendo di fatto agli abitati molti servizi) preoccupa fortemente la Fisac, in primis (ma non soltanto) per le ripercussioni che queste scelte protratte nel tempo possono avere sulla tenuta occupazionale.