Cooperative multiservizi, presidio a Cattinara per denunciare i compensi da fame
Presidio ieri all’ospedale di Cattinara, come del resto a Udine
davanti alle sedi udinesi di Confindustria, Legacoop, Confcooperative
e Confapi per sensibilizzare i cittadini sulle difficoltà dei
lavoratori “invisibili” delle cooperative multiservizi,
dove il contratto è fermo dal 2013: si tratta di un esercito di
persone che assicura servizi essenziali come le pulizie in ospedali e
case di riposo, la movimentazione delle merci, la sorveglianza a
interi reparti produttivi. Il tutto per una paga di poco più di
sette euro lordi all’ora per un totale che a malapena supera i mille
euro al mese. Per denunciare i compensi da fame Cgil Filcams,
Fisascat Cisl, Uil Tulcs e Trasporti hanno aperto la vertenza e il 21
ottobre si terrà una manifestazione a Roma. Andrea De Luca,
segretario provinciale di Trieste della Cgil Filcams, afferma: «Sono
addetti che operano in industrie e punti strategici del Paese senza
una paga dignitosa e verso i quali si è abbattuta la scure della
spending review. Dalle parti datoriali non c’è mai stata la volontà
di trovare un’intesa. Come sindacati abbiamo cercato di
sensibilizzare tutti i ministri del Lavoro e dello Sviluppo
economico, senza però ottenere mai nulla di concreto».
davanti alle sedi udinesi di Confindustria, Legacoop, Confcooperative
e Confapi per sensibilizzare i cittadini sulle difficoltà dei
lavoratori “invisibili” delle cooperative multiservizi,
dove il contratto è fermo dal 2013: si tratta di un esercito di
persone che assicura servizi essenziali come le pulizie in ospedali e
case di riposo, la movimentazione delle merci, la sorveglianza a
interi reparti produttivi. Il tutto per una paga di poco più di
sette euro lordi all’ora per un totale che a malapena supera i mille
euro al mese. Per denunciare i compensi da fame Cgil Filcams,
Fisascat Cisl, Uil Tulcs e Trasporti hanno aperto la vertenza e il 21
ottobre si terrà una manifestazione a Roma. Andrea De Luca,
segretario provinciale di Trieste della Cgil Filcams, afferma: «Sono
addetti che operano in industrie e punti strategici del Paese senza
una paga dignitosa e verso i quali si è abbattuta la scure della
spending review. Dalle parti datoriali non c’è mai stata la volontà
di trovare un’intesa. Come sindacati abbiamo cercato di
sensibilizzare tutti i ministri del Lavoro e dello Sviluppo
economico, senza però ottenere mai nulla di concreto».