Ferriera, la Cgil non ci sta a firmare l’accordo sindacale

La Cgil non ci sta a firmare l’accordo sindacale sulla Ferriera.
Marco Piga, segretario provinciale triestino, contesta premesse e
conseguenze dell’intesa sollecitata dall’azienda: in primo luogo
perchè non c’è alcun riferimento circostanziato agli investimenti e
alla tenuta occupazionale, in secondo luogo perchè non c’è
l’accordo di programma a costituire la cornice entro cui risolvere la
questione Ferriera.
A tale riguardo Piga richiama l’accordo di
programma risalente al 2014 che collocava lo stabilimento siderurgico
nell’ambito della cosiddetta “area di crisi industriale
complessa”, la quale implicava interventi di carattere
industriale e ambientale. Oggi – a giudizio di Piga – la vicenda
Ferriera viene affrontata in maniera de-contestualizzata, senza alcun
ragionamento “di sistema” che preveda di mettere mano alla
crisi industriale triestina attraverso la programmazione di bonifiche
ambientali e l’attivazione dei punti franchi come punto di
convergenza tra portualità  e manifattura. «Nessun sindacalista
serio – scrive Piga in una nota – può sottoscrivere un accordo sul
nulla ed è altrettanto evidente che il silenzio assordante delle
istituzioni è ormai inaccettabile». Il dirigente cigiellino
contesta il fatto che Governo, Regione, Comune, Autorità  portuale
non abbiano «una posizione chiara». E insiste affinchè si entri
nel merito della proposta sulla Ferriera, perchè la crisi della
fabbrica servolana non va attribuita a ragioni di ordine
industriale-finanziario ma a motivi politici legati alle posizioni di
Regione e Comune favorevoli alla chiusura dell’area “a caldo”,