Ferriera, la Fiom attacca l’incontro tra Failms e Uilm con cittadini e ambientalisti

L’incontro tra Failms e Uilm con i rappresentanti dei cittadini e degli ambientalisti per tentare un riavvicinamento delle posizioni
sulla Ferriera di Servola, è stata duramente attaccata dalla Fiom-Cgil, scesa in campo con il segretario Sasha Colautti: «Failms e Uilm condividono con Siderurgica Triestina ogni singolo passaggio, con passività , senza dire nulla e un secondo dopo piangono della situazione della fabbrica con istituzioni e associazioni. Riteniamo stucchevole che Failms e Uilm dopo avere nei fatti condiviso target sull’incremento della produzione con l’accordo sul premio di risultato (che la Fiom invece non ha siglato) e dopo aver bypassato completamente la discussione industriale e ambientale con l’azienda durante la trattativa per l’integrativo, si ritrovino oggi a cercare improbabili punti di incontro con le associazioni ambientaliste. Alla faccia della coerenza».
Dopo
aver premesso che è indispensabile che anche i cittadini siano messi in
condizione di partecipare maggiormente a una serie di scelte oggi in capo
all’azienda, la Fiom puntualizza però che «con l’attuale contesto, non è
accettabile che le proposte di risoluzione del problema ambientale, ne creino un altro di natura sociale, aggravando una tendenza già  di per sé drammatica in merito ai livelli di disoccupazione. Su questo dal nostro punto di vista è necessario pensare a soluzioni tecniche più avanzate, altre opzioni che consentano di ridurre drasticamente l’impatto ambientale e sanitario della fabbrica senza compromettere un solo posto di lavoro».

Thomas Trost che rappresenta Fiom tra le Rsu, ha denunciato di non essere stato preventivamente né invitato, né informato da Failms e Uilm. Anche il Comitato iscritti della Fiom-Cgil di Siderurgica Triestina si è riunito sotto il coordinamento dello stesso Thomas Trost e ha sottolineato
l’esigenza che «il processo produttivo deve continuare con la sinergia tra
reparto a caldo e reparto a freddo». La Fiom-Cgil afferma anche di essere
consapevole dello scoraggiamento che aleggia tra i cittadini dei rioni
adiacenti e della necessità  di rispettare tutti i vincoli imposti sul fronte ambientale, ma sottolinea che l’area a caldo di cui molte associazioni sbandierano la chiusura si è evoluta e quindi «le soluzioni paventate in primis dal sindaco non sono più attuabili».