Le mense e il braccio di ferro Dussmann-Comune: sciopero e presidio

Per lo sciopero nazionale proclamato per il 31 marzo da
Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, ieri non si sono fermati solo gli
addetti delle mense, ma anche i lavoratori del turismo, delle agenzie viaggi e
dei servizi come pulizie e appalti pubblici. Un’astensione dal lavoro decisa
dopo la rottura delle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali di
categoria, scaduti da quattro anni. C’è stata una manifestazione nazionale a
Roma e anche un presidio con volantinaggio a Udine.
A questo sciopero nazionale
per i settori ristorazione collettiva e multiservizi, i rappresentanti delle
segreterie locali dei sindacati hanno deciso di affiancare anche quello per la
delicata situazione che coinvolge il personale delle mense scolastiche
comunali, al centro di un complesso braccio di ferro tra Dussmann e Comune. Una
doppia rivendicazione, dunque, che ha portato a un’adesione massiccia alla
protesta e al presidio che Cigl, Cisl e Uil hanno organizzato in piazza Unità .

Una decisione, quella dei sindacati, che deriva dalla
recente presa di posizione della Dussmann, la società  che gestisce l’appalto e
che ha congelato la trattativa in corso con Comune e sindacati. Dussmann, nel
recente incontro con i dirigenti del Comune, ha infatti comunicato che intende
stoppare la trattativa avviata, aprire un nuovo tavolo di confronto presentando
un nuovo piano industriale che prevede la stabilizzazione dei 40 interinali.
Piano che prevede più dipendenti, meno ore consolidate, meno straordinari e
meno soldi in busta paga.