Poste, grave la situazione del recapito a Trieste
Dopo aver letto la stampa locale del 3 gennaio, sulla situazione del recapito in alcuni rioni della città , diciamo che come avevano denunciato all’azienda i sindacati di categoria lo scorso 16 dicembre, nell’aprire il conflitto di lavoro per il recapito di Trieste, poi ricondotto al più ampio conflitto regionale per i lavoratori addetti al recapito di Poste Italiane, la situazione del recapito è molto pesante, l’azienda aveva minimizzato… uno dei punti del conflitto era proprio il mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori precari, tagliati su Trieste del 80% Cosa tra l’altro ancora più difficile da capire a fronte dell’acquisto l’anno scorso, da parte di Poste del suo primo concorrente in Città , Nexive di cui ha acquistato le commesse ma non il personale, trasferendone il lavoro ai portalettere di Trieste, senza aumentarne il numero di una sola unità rispetto a prima. Cosa che naturalmente non è gestibile, ma l’azienda fa finta di niente. Anche alcuni uffici postali in città sono chiusi da giorni/settimane in questo momento, per manutenzioni: via dei Moreri e via Soncini. Sempre più frequenti i ritardi nelle manutenzioni degli immobili di poste in regione.
Tornando al tema del recapito a Trieste, per sopperire alle carenze di Trieste, sono stati mandati dei lavoratori da Pordenone e Udine sostenendo spese importanti, quando era più logico confermare i lavoratori che erano a Trieste nei mesi scorsi che non hanno avuto il rinnovo perché secondo l’azienda non c’era necessità . Sul fronte delle assunzioni di personale a termine in regione, al momento ci risulta la proroga di un lavoratore a Trieste e una lavoratrice di Udine prorogata a Trieste al posto di una lavoratrice che si era licenziata. Dobbiamo quindi smentire le dichiarazioni dell’azienda, perché non è vero che ha considerato il picco e non è vero che hanno assunto personale con contratto a tempo determinato, è esattamente il contrario. I distacchi volontari da Pordenone e Udine sono la prova che la gestione è fatta in modo sicuramente poco assennato e l’azienda dovrà sostenere spese importanti per mandarli a Trieste. Tutto a discapito dell’utente che ha i disservizi.
Questi i temi della vertenza aperta con l’azienda, per cui è in corso uno sciopero degli straordinari fino al 15 gennaio prossimo, proclamato dalle Segreterie regionali di SLC CGIL, UILPOSTE, FAILP CISAL, FNC UGL COM, CONF.SAL COM:
Le motivazioni che hanno determinato l’apertura del conflitto sono di seguito illustrate per sommi capi.
1) La grave carenza di personale nei due centri di Trieste. Presso i due centri risulta una carenza di personale strutturale. Le zone di recapito non sono state, da anni assegnate tutte proprio in virtù di questa carenza.
2) Il ricorso smisurato all’istituto dell’abbinamento e straordinario.
3) La carenza di personale addetto alle lavorazioni interne.
4) I mezzi di produzione obsoleti o poco funzionali.
5) Difficoltà nell’utilizzo dei mezzi aziendali.
Tornando al tema del recapito a Trieste, per sopperire alle carenze di Trieste, sono stati mandati dei lavoratori da Pordenone e Udine sostenendo spese importanti, quando era più logico confermare i lavoratori che erano a Trieste nei mesi scorsi che non hanno avuto il rinnovo perché secondo l’azienda non c’era necessità . Sul fronte delle assunzioni di personale a termine in regione, al momento ci risulta la proroga di un lavoratore a Trieste e una lavoratrice di Udine prorogata a Trieste al posto di una lavoratrice che si era licenziata. Dobbiamo quindi smentire le dichiarazioni dell’azienda, perché non è vero che ha considerato il picco e non è vero che hanno assunto personale con contratto a tempo determinato, è esattamente il contrario. I distacchi volontari da Pordenone e Udine sono la prova che la gestione è fatta in modo sicuramente poco assennato e l’azienda dovrà sostenere spese importanti per mandarli a Trieste. Tutto a discapito dell’utente che ha i disservizi.
Questi i temi della vertenza aperta con l’azienda, per cui è in corso uno sciopero degli straordinari fino al 15 gennaio prossimo, proclamato dalle Segreterie regionali di SLC CGIL, UILPOSTE, FAILP CISAL, FNC UGL COM, CONF.SAL COM:
Le motivazioni che hanno determinato l’apertura del conflitto sono di seguito illustrate per sommi capi.
1) La grave carenza di personale nei due centri di Trieste. Presso i due centri risulta una carenza di personale strutturale. Le zone di recapito non sono state, da anni assegnate tutte proprio in virtù di questa carenza.
2) Il ricorso smisurato all’istituto dell’abbinamento e straordinario.
3) La carenza di personale addetto alle lavorazioni interne.
4) I mezzi di produzione obsoleti o poco funzionali.
5) Difficoltà nell’utilizzo dei mezzi aziendali.