Proclamato lo stato di agitazione nel Porto di Trieste

Nella giornata di martedì 11 maggio Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione nel porto di Trieste e Monfalcone: una presa di posizione che non accadeva dal 2019. I sindacati, con i delegati Paolo Peretti, Giulio Germani e Marco Rebez hanno spiegato che il motivo dello stato di agitazione è legato ai tempi lunghi del confronto: sui vari tavoli Cgil Cisl e Uil denunciano ormai sei mesi di silenzio dettati dalla nomina del nuovo segretario, con Vittorio Torbianelli che ha preso il posto di Mario Sommariva. «La richiesta di questo incontro era avvenuta il 29 marzo – dicono i sindacati – a oggi consideriamo non più rinviabili gli impegni presi dall’Authority in Prefettura l’1 ottobre 2019, quando a seguito dell’incidente nel quale perse la vita Roberto Bassin era stata promessa la realizzazione dei presìdi antincendio e sanitario in ambito portuale, e un aumento del numero degli ispettori portuali. Se tra dieci giorni non arriveranno risposte siamo pronti anche allo sciopero». 
Nell’incontro avvenuto nella sede dell’Autorità  di sistema portuale dell’Alto Adriatico orientale, fra il nuovo segretario generale Vittorio Torbianelli e una delegazione dei rappresentanti dei lavoratori, fra i temi sul tavolo proprio i presidi sanitari e dei guardia fuochi, richiesti due anni fa e non ancora attivati, ma anche il rispetto dei contratti. Torbianelli ha assicurato l’impegno ad attivare già  dalla prossima settimana i tavoli di confronto e i sindacato sembrano fiduciosi: «Non si è interrotto alcun rapporto, e abbiamo piena fiducia»