Psichiatria, guai a smantellare un modello esempio per tutti

La situazione denunciata in conferenza stampa da un nutrito gruppo di
Associazioni e persone che da tanti anni operano nel campo della
psichiatria a Trieste e in regione, trova sensibile e concorde la
Cgil di Trieste. Non vi è dubbio che i cambi di direzione che si
vanno prospettando con i concorsi per alcuni posti apicali di
direzione, pongono diversi interrogativi su quali sono gli indirizzi
di politica sanitaria, in materia, che la Regione FVG e l’Asugi
intendono promuovere. La polemica pubblica che l’assessore Riccardi
ha sollevato sul concetto di essere o meno basagliani conferma la
preoccupazione che si voglia abbandonare il modello del fare
psichiatria caratterizzato da un forte collegamento con il
territorio, ovverossia con le persone che ci vivono, i loro problemi,
i contesti sociali e non, spesso origine della malattia. D’altro
canto negli ultimi anni la Regione e Asugi non hanno fatto alcunché
di concreto per rafforzare in generale la sanità  nel territorio,
anzi abbiamo assistito a un lento e progressivo depauperamento di
operatori e mezzi, ma soprattutto di attenzione politico progettuale
che è vitale per alimentare le pratiche e i percorsi di salute nel
territorio e a domicilio. La vicenda dell’emergenza Covid è
certamente rivelatrice di una volontà  di non rafforzare e promuovere
le attività  distrettuali e in tale contesto anche i percorsi di
assistenza psichiatrica lanciati molti anni fa.
La Cgil di Trieste
denuncia come inaccettabile che un’esperienza sociale sanitaria e
organizzativa come quella della Salute Mentale a Trieste venga
riconosciuta e valorizzata a livello internazionale e non vede un
percorso altrettanto positivo localmente. È necessario
altresì che l’assessore regionale chiarisca pubblicamente la sua
volontà  politica sui servizi di salute mentale e la gestione dei
concorsi in atto e futuri che devono essere correttamente gestiti
nell’interesse pubblico. Le scelte finali che competono al
Direttore generale di Asugi dovranno misurarsi con la volontà  o meno
di far proseguire positivamente l’esperienza di salute mentale.