Questione Uti, l’allarme della Cgil: “A rischio servizi vitali”

Sulla questione dell’Unione territoriale intercomunale, dopo che la maggioranza che sostiene Dipiazza, smentendo lo stesso sindaco, ha adottato una mozione per congelare l’ingresso di Trieste nell’Uti, la segretaria provinciale della Cgil Funzione Pubblica Rossana Giacaz lancia un allarme: «Il sindaco Dipiazza dice che è stato trovato l’accordo con la Serracchiani, poi la maggioranza che regge lo stesso Dipiazza dice che l’Uti va congelata: intanto centinaia di dipendenti comunali non hanno idea di cosa accadrà  loro dopo il primo gennaio. Da tempo la Cgil chiede lumi sulla questione, e visti gli ultimi avvenimenti la preoccupazione sta crescendo. Se già  prima la situazione era parecchio nebulosa, mi chiedo cosa accadrà , visto che è in vigore una legge non assolutamente chiara in troppi aspetti. Pensiamo ad esempio ai Servizi sociali, che secondo la cosiddetta legge Panontin dal primo gennaio saranno gestiti dall’Uti: ci sono oltre cento persone, solamente nel Comune di Trieste, che si chiedono cosa accadrà  loro. Pensiamo anche a tutti i cittadini che usufruiscono del sociale. I servizi verranno garantiti? E con che qualità ? Siamo dentro le nebbie, eppure è da mesi che chiediamo chiarezza. S naviga a vista in un delirio disorganizzativo che rischia seriamente di andare a incidere sulla qualità  di servizi vitali per la popolazione».