Sincovich: “Subito una cabina di regia tra parti sociali ed enti pubblici”
Un appello affinchè venga istituita «una cabina di regia tra parti sociali ed enti pubblici in grado di elaborare un autentico progetto di sviluppo per l’economia provinciale». E’ quell
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o lanciato dal segretario della Cgil di Trieste Adriano Sincovich, assieme alle segreterie di Cisl e Uil. Una posizione unitaria e inequivocabile, un vero grido di dolore in vista di un autunno che si preannuncia «caldo» tra Ferriera, Diaco e «altre situazioni fantasma, quelle dei tempi determinati e degli interinali». È quella d’altronde la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei sindacati, per i quali il timore dei partiti – che un sì alla centrale celasse un sì al rigassificatore – non regge. A far traboccare la gocia del vaso dei sindacati, il parere negativo non vincolante dato il 4 ottobre dal Consiglio comunale alla centrale termoelettrica della Lucchini.
«Ai cinquemila disoccupati e ai 1.800 lavoratori in mobilità ““ aggiunde ancora Sincovich – si aggiunge il crollo registrato dall’Ufficio provinciale del lavoro degli avviamenti al lavoro, che si sono ridotti di un terzo in due anni. Ciò significa che in questo territorio non ci sono più occasioni di lavoro. C’è bisogno di una svolta che coinvolga istituzioni e rappresentanze imprenditoriali, con i sindacati pronti a fare la loro parte. Certo è che il segnale del Consiglio comunale è la conferma del “no se pol”, e guardate che non è un problema di maggioranza piuttosto che di opposizione. Il problema è trasversale. A Trieste rappresentiamo 45mila iscritti, faremo il nostro mestiere».