Per un 25 Aprile libero e partecipativo

La Celebrazione della Risiera, oltre a rappresentare un rito interiore e soggettivo che, in occasione della cerimonia diventa anche collettivo ed evocativo della morte da un lato, del ricordo e della memoria di chi non c’è più dall’altro, rappresenta anche un monito al non ripetersi di orrori come quelli compiuti dal totalitarismo nazifascista .
Purtroppo anche quest’anno dobbiamo registrare, nostro malgrado, che una cerimonia istituzionale come quella della Risiera, anziché aprirsi alla partecipazione collettiva delle cittadine e dei cittadini, è diventata ormai di fatto ostaggio di regolamenti e di una presenza sempre più massiccia delle forze dell’ordine, che irreggimentano la celebrazione della ricorrenza e snaturano il suo valore intrinseco.
La celebrazione alla Risiera deve tornare ad essere punto di riferimento collettivo e di preservazione della memoria, basato sui valori della libertà e della democrazia e in cui a tutte e tutti sia consentito l’accesso e il diritto a manifestare. Riteniamo sia sbagliato impedire l’accesso a qualsivoglia soggetto, perché abbiamo ancora bisogno di provare a comprendere le ragioni dell’immane violenza generata dal nazifascismo, e soprattutto per non dimenticare ciò che è successo e per evitare il ripetersi di ciò che oggi vediamo nuovamente profilarsi, ovvero il ricorso alla guerra quale strumento di possibile risoluzione delle controversie tra paesi .
Lasciamo dunque che le mura “parlanti “ della Risiera parlino e le persone partecipino con rispetto alla celebrazione. Chiunque così non dovesse fare, da solo si porrà dalla parte sbagliata della storia.
Nuova Camera confederale del lavoro Cgil Trieste
Anpi-Vzpi Trieste