Wärtsilä, il 3 febbraio un altro corteo
Sabato 3 febbraio Wärtsilä tornerà in corteo per le strade di Trieste, contando sulla partecipazione della città e del territorio.
Al termine dell’assemblea di venerdì 12 gennaio convocata da Fiom, Fim e Uilm nella sala mensa dello stabilimento era stata deciso la protesta per il 27 gennaio, ma poi c’è stato uno slittamento «nel rispetto della Comunità ebraica» che ha proprio nel 27 gennaio il Giorno della Memoria. Il tema da discutere nell’assemblea era la modalità della protesta e la risposta da mettere in campo dopo l’ultima fumata nera al tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy, dove martedì scorso dopo ore di trattativa la multinazionale finlandese ha rifiutato di firmare l’accordo sulla proroga del contratto di solidarietà per altri sei mesi. Clima teso e grande partecipazione all’assemblea, sia in presenza che da remoto, con i lavoratori che si sono detti «pronti a tutto per salvare il posto di lavoro».
Il segretario nazionale della Fiom Luca Trevisan ha detto che «serve modificare la normativa nazionale per impedire processi di delocalizzazione e che il governo si impegni maggiormente rilanciando le politiche industriali nel Paese».
Al termine dell’assemblea di venerdì 12 gennaio convocata da Fiom, Fim e Uilm nella sala mensa dello stabilimento era stata deciso la protesta per il 27 gennaio, ma poi c’è stato uno slittamento «nel rispetto della Comunità ebraica» che ha proprio nel 27 gennaio il Giorno della Memoria. Il tema da discutere nell’assemblea era la modalità della protesta e la risposta da mettere in campo dopo l’ultima fumata nera al tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy, dove martedì scorso dopo ore di trattativa la multinazionale finlandese ha rifiutato di firmare l’accordo sulla proroga del contratto di solidarietà per altri sei mesi. Clima teso e grande partecipazione all’assemblea, sia in presenza che da remoto, con i lavoratori che si sono detti «pronti a tutto per salvare il posto di lavoro».
Il segretario nazionale della Fiom Luca Trevisan ha detto che «serve modificare la normativa nazionale per impedire processi di delocalizzazione e che il governo si impegni maggiormente rilanciando le politiche industriali nel Paese».
Alla fine dell’assemblea, sempre sul tema della chiusura dello stabilimento Bagnoli della Rosandra, si è svolto in Regione l’incontro tra i sindacati, i parlamentari del territorio e il governatore Massimiliano Fedriga. Al termine, questo il commento del segretario Fiom Cgil di Trieste, Marco Relli: «Sono emersi spunti importanti perché si è parlato di andare a modificare la legge sulle delocalizzazioni non solo inasprendo le pene, ma allungando anche i tempi, il che sarebbe utilissimo a questa vertenza ma anche un deterrente per quelle successive».