Appalti, un labirinto dove si perde il filo dei diritti

«Là  dove ci sono appalti, terziarizzazioni ed esternalizzazioni si crea un terreno di per sé nefasto per le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, e più in generale sul rispetto dei diritti». È quanto dichiara Gianni Bertossi, responsabile regionale del Nidil, la struttura Cgil che rappresenta e tutela i lavoratori atipici, tornando sulla tragica morte, a Fanna, del 36enne lavoratore interinale Donato Maggi, al suo primo giorno di lavoro. Dopo le parole a caldo pronunciate ieri dal segretario generale della Cgil Fvg Villiam Pezzetta, Bertossi ribadisce che «la precarietà  è fonte di rischio anche per la vita», ricordando anche la recente commemorazione, il 20 luglio scorso, dell’operaia interinale Marianna Di Domenico, morta sul lavoro nel 2004 nello stabilimento giuliano di Pasta Zara. 
Oltre ad esprimere il cordoglio del Nidil ai familiari di Maggi e a sottolineare con forza l’importanza delle rivendicazioni che sta portando avanti la Cgil regionale sul fronte della lotta agli infortuni, Bertossi rimarca che sono ben tre le aziende coinvolte nel tragico infortunio di Fanna: «L’agenzia per il lavoro, l’azienda per cui lavorava la vittima e quella dove stava svolgendo il lavoro al momento della tragedia, un vero e proprio labirinto».