Portuali, l’emendamento al decreto dignità è una risposta parziale
«L’emendamento al Decreto Dignità sul lavoro somministrato nei porti, accolto nelle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, è una prima risposta che consente al sistema portuale nel suo complesso di continuare ad operare». Lo hanno evidenziato le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti precisando che «tuttavia, non appare sufficiente, perché determina il peggioramento delle condizioni di lavoro dei portuali, rendendo più difficile avere contratti di lavoro superiori ai tre giorni ed esponendo, oltretutto, le attività portuali a pericolose disfunzioni nell’organizzazione del lavoro».
«Pur apprezzando lo sforzo prodotto – hanno sottolineato le tre organizzazioni sindacali ““ l’emendamento non riporterà alla condizione preesistente né l’operatività né le condizioni dei lavoratori somministrati, come invece avevamo indicato con le nostre proposte. Qualora non si realizzasse una correzione, sarà necessario quindi autorizzare l’adeguamento degli organici degli art.17, per impedire di introdurre elementi di discontinuità del lavoro nei porti».