Bilancio senza confronto con i sindacati: presidio Cgil Cisl Uil sotto il Comune
Il Comune di Trieste ha avviato il percorso di approvazione del Bilancio Preventivo 2019 che vale oltre 300 milioni di euro per le scelte importanti sulla vita di cittadini, lavoratori, pensionati senza alcun confronto con alcuna rappresentanza sociale e con le organizzazioni confederali Cgil Cisl e Uil, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori dipendenti e pensionati della città .
Ciò avviene in spregio di un Protocollo di Relazioni sindacali mai abolito che prevede vari momenti di confronto, in particolare sui Bilanci.
Tale inaccettabile situazione si conferma anche a fronte di un confronto confuso e inconcludente con le rappresentanze sindacali dei lavoratori del Comune e un rifiuto di confrontarsi sulle tematiche degli anziani con i sindacati dei pensionati. Le richieste di incontro al Sindaco non hanno trovato risposta. In questo quadro gli aumenti di tariffe e tassazioni rischiano di impattare su una parte della città che soffre della propria condizione sociale ed economica.
Cgil Cisl e Uil di Trieste hanno denunciato tale grave situazione e chiamato le proprie strutture sindacali ad una presenza per modificare tale situazione: le organizzazioni sindacali hanno tenuto un presidio sotto il Comune di Trieste, in Piazza Unità d’Italia, lunedì primo aprile.
«Tale situazione è inaccettabile – ha detto Michele Piga, segretario generale della Cgil – perché le richieste di avere un incontro con il sindaco finora non hanno mai trovato una risposta. Registriamo una disparità di trattamento fra due categorie sociali: se i commercianti si lamentano perché la Tari è troppo alta non si perde tempo a fargli uno sconto sulla tassa riguardante i dehors, al tempo stesso però non esistono sconti per le altre categorie di cittadini le quali, invece, saranno sottoposte ad aumenti. Inoltre pare che non si voglia affrontare la questione dell’aumento del personale pubblico, preferendovi un affidamento a ditte esterne per molte categorie di servizi senza cercare un confronto che discuta dell’organico generale della struttura pubblica. Ciò che chiediamo è di affrontare in modo adeguato le questioni in oggetto tramite un confronto con i capigruppo».