Teatro Verdi e precari, ecco perché Slc Cgil e Fials non hanno sottoscritto l’accordo

Per fare chiarezza su quanto sta succedendo alla Fondazione Giuseppe
Verdi di Trieste, Slc-Cgil e Fials hanno rilasciato il seguente comunicato:
Il 6 dicembre 2018 è
stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali nazionali di Cgil Cisl Uil e Fials un
accordo quadro che prevede un’analisi del precariato in ogni
Fondazione con le RSU e le Segreterie territoriali per avviare un
percorso di stabilizzazione dei precari verificando le carenze
rispetto alle piante organiche.
Lo spirito
dell’accordo nazionale è quello di trovare una strada negoziale per
dare maggiore sicurezza ai precari.
La proroga dei dodici mesi
previsti dal decreto Dignità  per i contratti a termine, è stata
concessa solo “al fine di impedire il blocco della produzione
artistica”. Questo permette ai teatri di assumere i lavoratori a
tempo determinati dalle liste esistenti nel rispetto dei diritti di
precedenza.
La direzione del
Teatro Verdi invece di convocare le rsu e le segreterie territoriali
per il tavolo sindacale previsto secondo le regole della
rappresentanza, in un momento così delicato non riesce a gestire la
situazione. Lo fa spaccando le rsu e le organizazioni sindacali che invece a livello
nazionale portano avanti il discorso unitariamente.
Il sovrintendente
convoca un tavolo tecnico, non previsto dall’accordo, soltanto con
alcuni rappresentanti rsu che hanno sottoscritto un accordo di
prossimità .
Accordo non
sottoscritto da Cgil e Fials per non pregiudicare alcun diritto di
precedenza e i diritti acquisiti dei lavoratori precari della
Fondazione. Viene affermato che 
il tavolo tecnico è formato da esperti dei vari settori lavorativi e
non da sindacalisti, ma la realtà  è diversa.
A conferma di ciò
leggiamo dalla stampa dichiarazioni in senso opposto. Almeno uno dei
cosiddetti “esperti” afferma di essere contento che
la sua sigla sindacale è presente al tavolo. Questo dimostra in
maniera lampante la volontà  di aver voluto scegliere con chi
discutere una materia che è prerogativa delle rsu e delle Segreterie
Territoriali, escludendo con una azione antisindacale Cgil e Fials.
La rsu è un
organismo unitario, legittimato a discutere il tema delle assunzioni
e definizione delle piante organiche, come previsto dal CCNL. Senza
alcuna previsione di inventati tavoli tecnici.
Tutto questo in un
teatro che ha richiesto la ristrutturazione del debito e che quindi
per tutte le spese extra piano di risanamento deve essere autorizzato
dal Ministero. Proprio ora che il Ministro Bonisoli sta per
pubblicare regole per le stabilizzazioni con dei criteri definiti
dal Ministero stesso.