Cgil Cisl e Uil chiedono la fine delle restrizioni a manifestare
La
Prefettura di Trieste ha prorogato la direttiva del 13 novembre 2021,
che vieta lo svolgimento di manifestazioni pubbliche nelle aree del
centro città , estendendone la validità fino al 30 aprile 2022. A
questo proposito Cgil,
Cisl e Uil
non comprendono le motivazioni che giustifichino un provvedimento
restrittivo che oggettivamente comprime il diritto a manifestare,
garantito dalla Costituzione. Appare incomprensibile l’interdizione
delle manifestazioni in luoghi pubblici definiti “di interesse per
la vita della comunità “, in una fase storica in cui le fratture
sociali, politiche e geopolitiche maturate durante e dopo la pandemia
stanno impattando in modo significativo sulla vita delle persone. Per
queste ragioni Cgil,
Cisl e Uil
hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto Vardè per chiedere
l’abrogazione della direttiva in questione. Il provvedimento del
13/11/21 è stato emanato nel pieno dello stato di emergenza
sanitaria, che si è concluso ufficialmente il 31 marzo 2022 in tutto
il paese. Riguarda un’ampia zona, che va da Piazza Oberdan al Porto
Nuovo, passando per le Rive, Piazza Goldoni e vie principali come
Corso Italia e via Carducci. Oggi non permangono le motivazioni
valide allora, basti guardare ai dati relativi ai contagi e
soprattutto alle disposizioni applicate, ad esempio, negli stadi e
per il trasporto pubblico.
Prefettura di Trieste ha prorogato la direttiva del 13 novembre 2021,
che vieta lo svolgimento di manifestazioni pubbliche nelle aree del
centro città , estendendone la validità fino al 30 aprile 2022. A
questo proposito Cgil,
Cisl e Uil
non comprendono le motivazioni che giustifichino un provvedimento
restrittivo che oggettivamente comprime il diritto a manifestare,
garantito dalla Costituzione. Appare incomprensibile l’interdizione
delle manifestazioni in luoghi pubblici definiti “di interesse per
la vita della comunità “, in una fase storica in cui le fratture
sociali, politiche e geopolitiche maturate durante e dopo la pandemia
stanno impattando in modo significativo sulla vita delle persone. Per
queste ragioni Cgil,
Cisl e Uil
hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto Vardè per chiedere
l’abrogazione della direttiva in questione. Il provvedimento del
13/11/21 è stato emanato nel pieno dello stato di emergenza
sanitaria, che si è concluso ufficialmente il 31 marzo 2022 in tutto
il paese. Riguarda un’ampia zona, che va da Piazza Oberdan al Porto
Nuovo, passando per le Rive, Piazza Goldoni e vie principali come
Corso Italia e via Carducci. Oggi non permangono le motivazioni
valide allora, basti guardare ai dati relativi ai contagi e
soprattutto alle disposizioni applicate, ad esempio, negli stadi e
per il trasporto pubblico.