Morti sul lavoro: non creare lavoratori di serie A e di serie B

La
Cgil di Trieste ritiene che la sicurezza di chi lavora sia una
priorità  sociale per il nostro paese. In tal senso riteniamo che il
dovere delle istituzioni preposte in materia e delle parti sociali
debbano essere rivolte ad un’azione sinergica di prevenzione
rigorosa di tutti i rischi correlati al lavoro e pertanto investire
in tale direzione risulta non solo una priorità  ma un obbligo
sociale al fine di poter evitare e prevenire tutte quelle tragedie a
cui assistiamo quotidianamente sul lavoro in Italia, nella certezza
che la salute e la sicurezza di chi lavora non debba essere
considerato un costo ma un investimento per il nostro paese.
Apprendiamo
la volontà  da parte della Regione Friuli Venezia Giulia di
riconoscere economicamente un aiuto ai familiari degli agenti della
Polizia di Stato recentemente uccisi in Questura a Trieste.
Non
comprendiamo il motivo per il quale una settimana prima, a fronte
dell’incidente mortale avvenuto in porto, non vi sia stato analogo
intervento. Il rischio che si corre adottando interventi particolari
è di creare tra i lavoratori la sensazione di essere percepiti come
lavoratori di serie A e di serie B.
A
tutti i familiari delle vittime morte durante l’esercizio del
proprio lavoro va il nostro più sentito cordoglio ritenendo che il
rispetto e il silenzio siano le forme migliori per ricordare chi oggi
non è più fra noi e nell’auspicio comune volto a garantire la
salute e la sicurezza di chi opera quotidianamente sul proprio posto
di lavoro.