Piga lancia il piano anti-crisi della Cgil
(da IL Piccolo – Cronaca di Trieste – 8 luglio 2022) «Rilanciare il settore manifatturiero insediando nuove realtà produttive in forte connessione con l’attività del porto. Creare le condizioni per offrire ai giovani opportunità di lavoro qualificato, frenando la perdita demografica. Avviare un confronto permanente che coinvolga rappresentanze sociali e datoriali, Coselag, Autorità portuale e mondo della ricerca, per dare un impulso propositivo forte».Ecco le priorità indicate dalla Cgil, e in particolare dal segretario provinciale Michele Piga, per costruire una progettazione condivisa del futuro di Trieste. Una piattaforma di sviluppo pensata per dare nuova linfa a un’economia cittadina che, al di là della costante crescita del porto, sta vivendo una crisi senza precedenti nel settore industriale. «Solo l’8 % del Pil della città , attualmente, è legato all’attività industriale – sottolinea Piga -, un dato insostenibile. Serve arrivare al 15-16 %. Si parla tanto di turismo che però non genera ricadute economiche. Considerati i difficili scenari nazionali e internazionali, è prioritario mettere il lavoro al centro della discussione sul futuro della città . Preoccupano le situazioni della Flex, dell’ex prosciuttificio Principe e ci sono incertezze anche attorno alla Wartsila». «Tutto ciò – rimarca il segretario provinciale – impone delle riflessioni su come l’intero ramo delle attività produttive stia cambiando faccia. Lo sviluppo delle attività industriali passa inevitabilmente per il rilancio del porto, che offre un valore aggiunto essenziale garantendo l’arrivo delle materie prime, con investimenti mirati alla creazione di posti di lavoro e di valore per il territorio».
«Secondo la Cgil di Trieste proposte legate esclusivamente al turismo non bastano – afferma Piga -, perché non rispondono in modo adeguato alle necessità attuali. Il giudizio rispetto alla programmazione e ai piani industriali di Regione e Comune è pesantemente negativo. Rimangono da risolvere i nodi relativi alle bonifiche e alla programmazione strategica anche per i fondi aggiuntivi del Pnrr. Positivo, invece, il giudizio sulle progettualità messe in campo dall’Authority a cominciare dall’ampliamento e dall’elettrificazione della banchine, e dal potenziamento del trasporto su rotaia, con una riduzione dell’impatto ambientale».
Quanto alla politica, secondo il segretario provinciale «deve affrontare il tema della progettazione del futuro di Trieste puntando sul lavoro qualificato per i giovani, altrimenti la città continuerà a impoverirsi è già adesso è al primo posto per emigrazione giovanile per cause di lavoro. Nell’arco degli ultimi sette anni gli abitanti nella fascia 30-40 anni sono passati da 42 mila a 35 mila. I giovani vanno via da Trieste in cerca di salari migliori e di lavori più qualificati».La tre giorni della Cgil a Prosecco diventa così il primo passo per avviare un confronto allargato e permanente, che ha come obiettivo «delineare una piattaforma – spiega Piga – per rendere attrattivo il territorio per i nuovi insediamenti manifatturieri in connessione con il porto, valorizzare il ruolo del mondo della ricerca e lo sviluppo di investimenti nell’area del Coselag». «Vogliamo proporre un metodo partecipativo, coinvolgere la città per costruire il suo futuro – aggiunge il segretario provinciale -. Purtroppo attorno a noi registriamo assenza di programmazione non solo dal punto di vista economico, ma anche per quanto riguarda temi come l’urbanistica e la rigenerazione urbana. Senza dimenticare il problema della salute in un periodo in cui le scelte dell’Asugi sembrano improntate sulla destrutturazione della sanità pubblica e territoriale» (piero tallandini)