Trasporto urbano e pandemia, lo Spi Cgil chiede l’aumento delle corse degli autobus

A seguito di numerose segnalazioni relative ad affollamenti dei mezzi
urbani, lo Spi Cgil di Trieste ha inviato a Trieste Trasporti la
seguente lettera sui problemi del trasporto urbano aggravati dalla
pandemia:
Siamo fortemente
preoccupati per l’impossibilitaÌ€ dei viaggiatori delle linee
trasporti urbani di Trieste di mantenere il necessario distanziamento
sociale, in particolare nelle ore di punta e sulle linee che servono le
periferie con ridotte corse giornaliere.
Gli autobus sono il
principale mezzo di trasporto degli gli anziani che non guidano. Oggi
e nelle fasi che seguiranno è necessario ripensare al TPL urbano a
Trieste, in particolare nel centro e nei rioni più popolosi. Lo
scopo deve essere quello di favorire il movimento dei cittadini
mantenendo un livello di traffico più fluido possibile evitando il
ricorso al mezzo privato.
Chiediamo il
rinforzo delle corse non solo con il ripristino dell’orario invernale
feriale, peraltro giaÌ€ previsto, ma con l’aumento della frequenza
delle corse delle linee verso la periferia con attenzione alle
periferie più svantaggiate.
Non si sforerebbe il
limite dei chilometri assegnati a Trieste Trasporti: in questi mesi
di blocco sono stati risparmiati molti chilometri attuando l’orario
non scolastico e sopprimendo le corse degli scuolabus; inoltre sono
stati assegnati chilometri aggiuntivi, pari al 10% sul totale della
gara, all’assegnataria del servizio, SocietaÌ€ consortile TPL FVG.
Da due anni sono
stati installati su tutti gli autobus di Trieste Trasporti, dei
contapersone per monitorare il flusso dei passeggeri, ci chiediamo
ora se non sia possibile utilizzarli per contenere l’afflusso dei
passeggeri senza addossare responsabilità al conducente. Chiediamo anche di
aprire un confronto sull’orario serale, in particolare per
agglomerati importanti del territorio provinciale, oggi privi di un
servizio accettabile dopo le 21.

Il Segretario provinciale Cgil Spi

Adriano Sincovich