Ferriera, il 5 giugno iniziativa Cgil in piazza Unità
La Cgil, unico sindacato a essersi schierato contro l’accordo sulla Ferriera firmato da tutte le altre sigle con il gruppo Arvedi, punta a un’ultima mobilitazione prima che arrivi il via libera all’Accordo di programma e per questo ha indetto una manifestazione per venerdì mattina sotto la sede della Regione in piazza Unità . Questo perché non c’è ancora nessuna data ufficiale per la firma dell’Accordo di programma, i lavoratori della Ferriera si confrontano fra loro anche per parlare della manifestazione di venerdì.
A dare la carica per il presidio in piazza è il segretario provinciale della Cgil Michele Piga, che invita tutto lo stabilimento a mobilitarsi: «Arvedi e Icop non danno sufficienti garanzie sul fronte dell’occupazione. Almeno da quanto dice la stampa, visto che nell’ultimo incontro in Prefettura il ministro Patuanelli aveva annunciato che avrebbe consegnato a stretto giro la bozza definitiva dell’Adp, ma stiamo ancora aspettando dopo dieci giorni. Vogliamo incontrare il ministro e il presidente Fedriga per avere garanzie sulla piena occupazione promessa, che deve essere un obiettivo di tutte le sigle sindacali. A più riprese è stato detto che la riconversione sarebbe stata unita a filo doppio con il mantenimento dei livelli occupazionali, ma non sta avvenendo. E noi parliamo anche degli interinali e di tutto un indotto in cassa integrazione. Un processo guidato da una marea di soldi pubblici – continua Piga – non può concludersi lasciando un solo disoccupato in strada. Le promesse vanno mantenute per tutti e fino in fondo. La visione va allargata a tutta la difficile situazione del comparto produttivo triestino, tanto più davanti agli effetti pesanti che il coronavirus avrà sull’economia».
Proprio alla luce della crisi che si preannuncia, Piga afferma che «per l’area di crisi complessa serve manifattura e non solo logistica, perché solo l’industria genera vera occupazione. La riconversione doveva comprendere anche nuova industria connessa al porto, ma non si vede alcuna prospettiva. Il porto franco? Lo sviluppo passa da qui, ma finora si sono sentiti solo tanti impegni e tante promesse».