«È l’ora della coesione e del senso di responsabilità ». Sindacati in piazza per la Ferriera
Sindacati in allarme dopo l’annuncio di Arvedi, arrivato come una doccia fredda a fine estate. L’intenzione del numero uno di Siderurgica Triestina di chiudere in tempi brevissimi l’area a caldo di Servola fa scattare in avanti Cgil, Cisl, Uil Fvg, preoccupati per la sorte di un sito industriale strategico per l’occupazione del territorio: un territorio, già in difficoltà per altre crisi aziendali, che si sta interrogando sulle prospettive future.
«Siamo d’accordo sul coinvolgimento del Mise e del neo ministro Patuanelli ““ entrano subito nel merito Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis ““ a patto, però, che la Regione non si sfili da quella che è una partita cruciale non solo per la provincia di Trieste, ma per l’intero Friuli Venezia Giulia». Quello che i sindacati chiedono è, dunque, un forte impegno congiunto dell’esecutivo locale e del Governo per scongiurare la perdita di centinaia di posti di lavoro e il collasso di un territorio che già sconta una forte depressione industriale e crisi aperte.
«Quello che serve ora è un piano condiviso che dia certezze occupazionali e industriali», incalzano Cgil, Cisl e Uil, richiamando tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle istituzioni, alle proprie responsabilità . Con un comunicato unitario, steso a margine di un incontro con le Rsu, i sindacati non ammettono sconti, soprattutto riguardo al rispetto, da parte di tutti i firmatari, di quell’accordo quadro sottoscritto all’arrivo di Arvedi: «Va verificato chi ha mantenuto gli impegni e, in questa fase, servono degli interventi utili a scongiurare il rischio di situazioni drammatiche già vissute nel nostro Paese», insistono Cgil, Cisl e Uil. Quanto all’ipotesi di una riconversione, che comunque non può essere lasciata a se stessa, ma va governata, i sindacati confederali chiariscono: «Se la Regione è davvero convinta che la realizzazione di una piattaforma logistica e portuale nel sito dell’area a caldo sia un’alternativa perseguibile, allora si lavori perché questa ipotesi venga materializzata prima di qualsiasi disimpegno o dimissione, perché altrimenti ci ritroveremo con un pugno di mosche in mano. Senza siderurgia non c’è industria e senza industria non ci può essere alcuna ipotesi di sviluppo del territorio».
«Resta il fatto ““ conclude la nota sindacale ““ che la salvaguardia dei livelli occupazionali deve rimanere il perno di ogni trattativa, che auspichiamo venga gestita con la massima concretezza, lasciando da parte visioni anacronistiche e attriti che non fanno bene né ai lavoratori, né al territorio». Cgil, Cisl, Uil lanciano, dunque, l”˜appello all’unità e alla responsabilità di tutti gli attori, ma anche alla costruzione di un sistema territoriale forte e coeso, capace di sostenere la buona imprenditoria e tutte quelle realtà disposte ad investire nella nostra regione, importando lavoro di qualità , produzione e know-how. Queste anche le richieste al centro della manifestazione indettadai sindacati per domani, 11 settembre, con ritrovo alle 9 sotto la sede della Giunta regionale, in Piazza Unità .