Verso «un 25 aprile di festa e di liberazione». Rete tra Cgil, partiti e associazioni

Esiste la necessità di «avviare un percorso condiviso per una futura Festa della Liberazione a Trieste, capace di valorizzare maggiormente i contenuti di tale giornata e di viverla non solo come un evento legato alla vittoria sulla dittatura nazifascista, ma come una giornata portatrice dei valori universali sui quali è incardinata la nostra Costituzione». È quanto sostengono i rappresentanti locali di una rete che comprende la Cgil, i partiti del centro-sinistra, associazioni e comitati, in tutto diciotto sigle, firmatarie di un documento nel quale chiedono, unitariamente, di ripensare «una cerimonia ormai imbrigliata in maniera incomprensibile da procedure organizzative e di controllo che non hanno altri eguali sul territorio e non corrispondenti ai contenuti originari dello statuto prodotto per tale evento, che non ascrive al solo Comune di Trieste la titolarità della sua gestione». 

Dietro alla presa di posizione anche la convinzione che sia in corso «un’azione politica, a livello nazionale e territoriale, tesa a normalizzare il riconoscimento di figure legate al fascismo e all’equiparazione delle responsabilità, anche attraverso la delegittimazione di una festa come quella del 25 Aprile». Da qui la «più ferma volontà – da parte dei firmatari – di avviare a Trieste una nuova fase di discussione politico-culturale legata ai temi valoriali della democrazia, della libertà, dell’uguaglianza, del lavoro, della solidarietà e della pace, in cui i valori dell’Antifascismo e della Costituzione rappresentino il filo di congiunzione in attesa di un futuro 25 Aprile di festa e di Liberazione».

IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO CON I FIRMATARI